Si è tenuto a Roma il 18 dicembre 2024, presso Palazzo Montemartini, l’evento di lancio del Programma Nazionale FEAMPA 2021-2027. Oltre 200 partecipanti, tra presenti e collegamenti on line, che si sono confrontati sulle sfide…
CLLD
Community-Led Local Development
Il Community-Led Local Development (CLLD) – in italiano Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo – è uno strumento strategico previsto dall’Unione Europea per rafforzare la partecipazione attiva delle comunità locali nei processi di sviluppo territoriale.
Introdotto dagli articoli 32-35 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 e dagli articoli 60-63 del Regolamento (UE) n. 508/2014, il CLLD rappresenta un approccio “dal basso verso l’alto” (bottom-up), finalizzato alla costruzione di strategie di sviluppo locale fondate sul coinvolgimento diretto di attori pubblici e privati.
Finalità dello strumento
Attraverso il CLLD si intende:
- promuovere la partecipazione attiva del partenariato locale, pubblico e privato, nella definizione delle strategie territoriali;
- favorire una programmazione locale partecipata e integrata;
- incentivare l’integrazione multisettoriale e la messa in rete dei partenariati attivi sul territorio;
- stimolare sinergie tra ambiti e attori diversi a beneficio dello sviluppo sostenibile delle comunità costiere.
Obiettivi generali
Lo sviluppo locale partecipativo contribuisce a:
- migliorare l’efficacia delle politiche nelle aree costiere, con particolare attenzione a quelle soggette a spopolamento;
- rafforzare la qualità della progettazione territoriale;
- stimolare il coinvolgimento delle comunità locali nei processi decisionali, favorendo il dialogo tra istituzioni e società civile;
- promuovere il coordinamento tra strumenti di governance, politiche pubbliche e modalità di accesso ai finanziamenti europei.
In Italia, l’attuazione del CLLD avviene attraverso un modello di governance condivisa che coinvolge l’Autorità di Gestione del Programma FEAMPA, le Regioni, le autorità locali e i Gruppi di Azione Locale per la pesca, noti come FLAG.
A livello nazionale, è il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste – in qualità di Autorità di Gestione (ADG) – a definire gli indirizzi strategici e normativi. Il Ministero cura anche gli aspetti legati alla programmazione, al coordinamento generale, al monitoraggio e al supporto informatico per la gestione dei progetti locali.
Le Regioni, in qualità di organismi intermedi (OI), giocano un ruolo centrale nella fase attuativa. In molti casi, infatti, sono delegate a pubblicare e gestire i bandi per la selezione dei FLAG e ad accompagnare i gruppi selezionati nel percorso di implementazione delle strategie. Oltre a fornire assistenza tecnica e svolgere attività di controllo e verifica delle spese, le Regioni rappresentano un punto di riferimento per il raccordo tra le politiche regionali e quelle nazionali.
I FLAG – selezionati tramite specifici bandi nazionali o regionali – sono composti da partenariati pubblico-privati rappresentativi del territorio. Le loro proposte vengono valutate sulla base della qualità della strategia di sviluppo locale, della solidità del partenariato, della capacità gestionale del gruppo proponente e della coerenza con gli obiettivi del Programma FEAMPA.
Una volta selezionati, i FLAG diventano i soggetti responsabili della realizzazione concreta delle strategie nei territori di riferimento. La loro attività si fonda su un approccio partecipativo e integrato, volto a valorizzare le risorse locali e a promuovere uno sviluppo sostenibile delle aree costiere.
L’intero processo di attuazione è accompagnato da azioni di animazione territoriale, momenti formativi, supporto tecnico-operativo e strumenti di monitoraggio e valutazione. Tali attività mirano a garantire la qualità degli interventi, a rafforzare le competenze dei soggetti coinvolti e a favorire la diffusione di buone pratiche, anche attraverso la partecipazione a reti europee come la FARNET (Fisheries Areas Network), che promuove lo scambio di esperienze tra FLAG di diversi Paesi membri.